Lunga
fila in posta, si respira poco e male. Uno dei due vecchietti davanti a
me dà segni di cedimento. "Ij me ne voche" dice al compare. Quello si
gira per incoraggiarlo: "A ddò vè?! Giovane," si gira verso di me, "ve
pigghie a fecazze!" E mi allunga un euro che ormai ci paghi sì e no un
caffè al bar.
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