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domenica 24 aprile 2022

la storia di un poeta figo

Una delle mie migliori amiche mi dice: Quando mi presenti un poeta figo? Io le rispondo: Più figo di me? Lei: Dai non scherzare. Voglio uno figo come Francesco Tomada, quando mi presenti Francesco Tomada? Io: Non sei mica la prima che me lo chiede. Lei: Veramente? Chissà che ha che piace tanto alle donne. Io: Ah boh, chissà. Ti piace come scrive? Lei: Non ho mai letto un suo libro. Io: E allora comprati un libro! Lei: Nooo! E se poi resto delusa?

Morale di questa storia: alcuni poeti acchiappano a prescindere. A tutti gli altri resta l'illusione che con la scrittura prima o poi cambierà qualcosa.

domenica 11 agosto 2013

doppio ritratto con francesco tomada



Anonimi si nasce

I tuoi occhi hanno il colore di terra bagnata
se io fossi contadino direi buona da coltivare
ma da contadino mi sentivo solamente
quel fare grossolano e inadeguato delle mani
quando ho messo in te il mio seme
il mio gesto voleva essere di amore
ma somigliava più a un atto primitivo
un urlo lanciato con il ventre
mentre tu trasformavi in un embrione
il mio sentirmi vivo

(notturno, due note per un ritorno)

Dal ventre di mia madre mi trassero a fatica, avevo una mano sugli occhi come a coprirmi dalla luce e non passavo, non passavo. Mio zio si fermava ogni giorno davanti alla culla, poi mi guardava la testa e diceva: ”Non prenderà mai una forma normale”. Aveva ragione, ho ancora i lineamenti non regolari, ma stanotte c’è una luna comprensiva che mi segue verso casa e la sua luce lieve cambia i miei difetti in ombre.
Un capriolo è uscito dai campi, è rimasto nel fascio dei fari con le pupille brillanti come diamanti a mezz’aria. Ho frenato, mi sono fermato, dopo un secondo lunghissimo è andato via. Come le bestie abbagliate quando aspettano la morte, così io chiedo ci prenda la vita: di schianto e noi lì ad aspettarla ad occhi serrati, con quel coraggio che io non ho avuto neppure nascendo.

Impercezione

Dormi e il tuo corpo si fa sottile
come un quadrifoglio tra le pagine
e non è carta ma stoffa di lenzuola
e non è libro ma tu portaci fortuna
in questa escoriazione fino al vivo
che per paura di essere banali
solo di rado chiamiamo amore


(Nota. Francesco Tomada, grandissimo poeta friulano, è il tipo smilzo a destra nella foto. Le poesie sono, ovviamente, sue).