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giovedì 26 dicembre 2013

tigri

per Erik Lemke (1979-2012)
1. 

Un colibrì vola dentro una finestra 
che assomiglia al cielo. Tutto qui attorno 

assomiglia al cielo. Il cielo sembra una tigre striata. 
Chiamano questo tipo di nube 

qualcosa. Conosco qualcuno 
che sa delle nuvole. Posso 

scoprirne il nome. Tutto qui attorno 
ha un nome. 

2. 

Il colibrì cadde sulla veranda. Mio marito lo raccolse.

– Cosa si sente ad averlo in mano? 
– Niente. Non ho sentito niente. 
– Dov’è ora? 
– Andato. 
– Morto? 
– Non morto. Volato via. È scomparso ed è scomparso ancora. 

3. 

Ti dirò una sciocchezza. Un colibrì volò dentro una finestra... 

Ti dirò un’altra sciocchezza. Tradimento, 
una volta eravamo amici. 

4.

Nei sogni l’uccello 
pesa di più, così puoi sentirlo 

quando lo raccogli. Così 
quando muore sembra 

qualcosa di realmente accaduto. 
È una parola 

legata 
attorno alla tua mano e un segnale 

sulla strada spogliata. 
Una stella di poliestere su una stecca di plastica 

legata al segnale. 
Asfalto. Palo. Le grinze tese 

di una stella grassa. 
Piena. 

Risplende. 
Ci sarà una festa 

qui attorno da qualche parte. 
L’uccello non pesa niente aspetta da nessuna parte. 

Il cielo assomiglia a una finestra e lui ci vola dentro. 


(Melissa Ginsburg)