Viaggio, solitudine e immaginazione legano il poeta anche ad Andrej Tarkovskij, conosciuto casualmente «perché avevamo le case vicine a Mosca», dice Tonino [Guerra], e con cui si parlava spesso di libertà e dell’ipotesi di girare film fuori dalla Russia. Poi Tonino, Andrej e Lora fanno un viaggio in Italia, durante il quale s’è accesa in Andrej una grande nostalgia per la Russia, alla ricerca di un luogo dove girare Nostalghia. Il viaggio per l’Italia è lungo, molti i luoghi visitati, tra cui Trani, Locorotondo, Amalfi e la salentina Otranto; uno tra questi, documentato nell’inedito «Tempo di viaggio» che accompagna il film, è anche il Salento, Lecce in particolare; in una scena compaiono regista e sceneggiatore che giungono in una Mercedes e scendono vicino a Santa Croce. Ma Lecce è scartata da Tarkovskij, il quale, mentre il carrello propone immagini della barocca facciata di Santa Croce, afferma: «Mi pare che questa città sia troppo bella per il nostro film».
[...] Il luogo scelto per l’ambientazione di Nostalghia è stato poi il «Bagno Vignoni», in Toscana, la piscina-bagno esalante fumi segnalata da Fellini, sito lugubre molto omogeneo alla fabula del film.
(Walter Vergallo, frammento tratto da QUI)
1 commento:
forse lo dovrei rivedere, l'ho visto quando uscì e mi parve una lunga lenta, nebbia, probabilmente non avevo l'età giusta
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