giovedì 13 novembre 2014

tre pezzi d'occasione (2)

Da una conversazione con due due amici fotografi

"Se ci pensi la fotografia è un po' come il porno. Lo sanno tutti che se sei bravo te la cavi anche con pochi mezzi, però se c'hai l'obiettivo lungo fai più bella figura. Infatti, se fai attenzione, i dilettanti cercano tutti di farsi una grossa attrezzatura, è istintivo. Magari non gli serve a niente, o non la sanno nemmeno usare, però la vogliono grossa, così si danno importanza. I più scarsi, dopo un po', la abbandonano o se la rivendono, perché più grossa è più è pesante, e portarsela appresso è sempre scomodo."

I segaioli della penna

Oggi ho l'obbligo (lavorativo, non morale) di recensire questo libro, scritto dal tipico esponente di quella categoria culturale che io chiamo "segaioli della penna", gente che si masturba con le parole perché non ha la minima considerazione per il piacere dell'altro, cioè del lettore.
Ecco un estratto tipico dell'opera di un segaiolo della penna, di cui non faccio il nome solo per educazione. Va constatato che segaioli così, nonostante la dedizione che mettono nella pratica solitaria, prolificano a vista d'occhio e, in suddetti ambienti culturali, ce ne sono pure troppi, tutti ne hanno, purtroppo, prima o poi incontrato uno:
"Condannato automaticamente allo smarrimento della forma, ad una ontologica de-formazione esistenziale, sotto i duri scossoni della frattura razionalizzata di ogni nucleo solido della vita, l'artista marginale, nel conflitto dei capitalismi nomadi dominanti, necessita di una indifferibile aeriformizzazione che, svincolandolo anche da ciascuna restrizione di "volume", lo doti di maggiore volatilità ("a-volumetria"), dinnanzi all'estrema volatilità delle élites nomadi; saldato allo "spazio", reso fatalisticamente localizzabile, disorientato dalla inafferabilità dei nuovi capitalismi, l'individuo è annientato dalla schiavitù della contingenza locale."

Oroscopo

Un oroscopo talmente bello che andava condiviso, anche perché fra fotografia porno e segaioli della penna, il pene di Napoleone, oggi, nel mio oroscopo ci sta proprio bene. Più tardi scriverò una lettera d'intenti a Valentina Nappi, dopodiché la mia giornata potrà dirsi conclusa in perfezione e bellezza.
"Nel 2007, quando il padre morì all’età di 92 anni, Evan Lattimer ereditò la sua grande collezione di bizzarre reliquie, che comprendeva un sigaro fumato da W. C. Fields, la patente di Greta Garbo, lo specchio da barba di Abraham Lincoln, un cappotto di pelle di orso del generale George Custer e il pene di Napoleone Bonaparte. Molti di quegli oggetti si rivelarono di grande valore per i collezionisti. Uno di loro si offrì di comprare il pene per centomila dollari. Ho il sospetto che nei prossimi mesi ti succederà qualcosa di simile. L’eredità che riceverai potrebbe non essere quella che ti aspetti, ma comunque rivelarsi più utile di quanto immagini. Rob Brezsny".

3 commenti:

amanda ha detto...

aeriformizzazione: significa che l'artista marginale si trasforma in peto?

lillo ha detto...

potrebbe

marian. ha detto...

dai...è normale che uno che comincia a dedicarsi a un'arte si convince che debba essere ben attrezzato per ottenere qualche risultato Basta farsi un giro al decathlon per rendersene conto. Io come tanti invece credo che la creatività e un bel modo di sentire le cose è tutto ciò che ti serve per avviare e a volte concludere un'opera. Quanto ai segaioli della penna lasciamo che credano che nelle parole ti ci puoi pure fare il bagno o impanarti come una cotoletta, ma se dentro non c'è niente tutti se ne accorgono, dopo gli spiriti bambini.