Mi sono accorto che da un po', sui link ad alcuni concorsi di poesia che spammano in rete, insieme all'onnipresente Merini compare la foto di Gabriel Garcìa Marquez. Non ho mai saputo che lui scrivesse poesie, eppure, non so come, nel pubblico indifferenziato dei poeti che non leggono poesia ma partecipano ai concorsi, Marquez acchiappa. A questo punto mi chiedo, per essere poeti basta scrivere una qualsiasi cosa e poi morire o bisogna scrivere almeno una bella cosa e poi morire? "Mussolini ha scritto anche poesie", notava acutamente De Gregori, che è conosciuto da tutti, persino dai non poeti. A questa stregua, mi dico, Marquez è tanto poeta quando Mussolini, giusto? E, meritocrazia a parte, chiunque scriva e si senta un pochino poeta può scegliere se sentirsi più affine a Marquez, alla Merini, oppure a Mussolini. In ogni caso invertendosi di posto, come nel gioco delle tre carte, il risultato non cambia.
1 commento:
quadi quasi vado a leggere un libro di poesie sotto un patio a Macondo
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