Domenica pomeriggio di malattia, sfiancato, lo passo in casa dividendomi fra i tg sul terremoto e un film che volevo vedere, La Macchinazione di David Grieco. Il film è bello, Ranieri è grande, ma come ogni volta che se ne parla il delitto Pasolini mi mette una gran tristezza. Possibile che – come dice Steimetz nel film – noi italiani siamo tutti dei Don Abbondio, profittatori e vigliacchi, oppure dei nani, troppo piccoli e con voci troppo esili per cambiare il mondo, anche gridando a più non posso? Non lo so. Quel che so è che, con tutti i suoi difetti estremi, non essendoci nient’altro intorno ci sono tanti oggi che sognano di diventare come Pasolini, lo prendono a modello anche se magari con loro non c’entra nulla, qualcuno lo emula, cita o scimmiotta come può, ma nessuno che abbia abbastanza palle per esserlo davvero. A fatti, insomma, più che a parole.
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