La strada di Nambu che fuggiva all’infinito ci invitava a salire ancora più a nord; con rimpianto tornammo invece indietro per far tappa al villaggio di Iwate. L’indomani, passando per Oguro-zaki […] ci spingemmo fino alla “Barriera del piscione”. Quando la donna di Yoshitsune, durante la lunga fuga nel nord, partorì, è in questo luogo che il neonato diede sfogo per la prima volta alla vescica. Volevamo raggiungere la provincia di Deva attraverso le montagne, itinerario poco frequentato, che sollevò i sospetti delle guardie e dei doganieri. Finalmente, ci lasciarono andare. La notte ci sorprese in piena montagna, ma fummo così fortunati da rintracciare la capanna di una guardia di frontiera, che ci offrì riparo. Imperversò tempesta per tre giorni, confinandoci in questo luogo abbandonato.
Pulci e pidocchi mordevano
la notte sentivo il cavallo
pisciare dietro il mio capezzale.
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