Ieri notte mi è venuto in mente che non so se c'è ma sarebbe interessantissimo uno studio che contestualizzasse e mettesse in relazione la produzione del cantautorato italiano col quinquennio 1975-1980 (omicidio Pasolini, processo a De Gregori, rapimento Moro, disastro di Seveso, Loggia P2, eroina, terrorismo, strage di Bologna, strage Ustica ecc.) che è poi quello in cui molti produssero le loro opere più politicamente schierate e dure e alla fine del quale molti di loro, in un moto di disillusione, ripiegarono verso un cantautorato più intimo e sofferto, oppure verso un innocuo commerciale che era un po' una dichiarazione di resa nei confronti della storia. E forse mi sbaglio, ma uguale sorte è toccata, con le dovute differenze di linguaggio, a poesia e cinema.
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