giovedì 1 giugno 2017

darsi un compito

Mi è appena tornato in mente il ricordo di quando Luca Arnaudo, che scrisse la postfazione al mio Viva Catullo, mi disse che secondo lui ero talmente disperato ed emotivamente vuoto in quei giorni che avrei potuto uccidermi da un momento all'altro senza problemi. Possibile? Mi ha salvato la scrittura. Non la mia, che anzi all’epoca mi servì a ben poco; o come mi disse Lino Angiuli a proposito di quel libro: “non chiedere alla poesia di fare qualcosa che non le compete”. Mi ha salvato la scrittura degli altri, quando ho deciso di fare l’editore e darmi un compito. Certi giorni sono persino felice. Lo ripeto con gratitudine, ma forse non lo dico abbastanza. Sono felice. Anche quando faccio i conti col mio conto o mi vien voglia di picchiare qualcuno con un tubo. Sono felice, mi dico, e tutto passa in mezz’ora circa.

2 commenti:

amanda ha detto...

Prima o dopo aver usato il tubo? 😀

lillo ha detto...

dopo u.u