La mia arte si riduce a ben poco
se nella pugna quotidiana col tempo
vince il quotidiano sull’eterno.
Ecco la fotocamera giace abbandonata
in fondo al tavolo ormai spenta
da mesi – vince Instagram su tutto
il suo tormento che impone un selfie al giorno
ancora un altro a dimostrare l’esistenza
del suo autore. E di versi di bei versi studiati
bei versi profumati di vita e di pensiero
non resta che un appunto senza cuore
o ancora meglio il post del giorno
senza a capo né coda ma spigliato
tutto sentimento e/o risentimento
che comunichi al mondo il momentaneo
stordimento del poeta a simular l’eterno
dubbio: che ci faccio qui?
Ecco dunque che la pugna facilmente
si traduce in pugnetta e tu non sai discernere
se è tutta un’ironia sagace una battuta
che annulli in un sol colpo Dio e il tormento (di cui sopra)
oppure il segno di un tempo più volgare
di cui sei elemento secondario ma vivace
o incapace a dir qualcosa che valga
ancor la pena di trascrivere.
Nessun commento:
Posta un commento