martedì 12 dicembre 2017

ninna nanna al gatto

Ore sei del mattino il mio vicino dirigendosi
al lavoro molla con insolita allegria
la più violenta scorreggia della storia.
Tale che il mio gatto pavido, chiamato Mao
a sproposito, s’infila nel mio letto intimorito
e io confuso gli dico per chetarlo ma no buono
è la bufera che avanza e ci preannuncia che ancora
rivolterà la storia, abbatterà in un solo vento
gli stronzi democratici che siamo. Nulla ci puoi fare
e quindi dormi. Passato il mio vicino
ridotto poverino a un suono già metafora del tempo
l’alba si tinge d’arancione, Mao dorme contento.