Ore sei del mattino il mio vicino dirigendosi
al lavoro molla con insolita allegria
la più violenta scorreggia della storia.
Tale che il mio gatto pavido, chiamato Mao
a sproposito, s’infila nel mio letto intimorito
e io confuso gli dico per chetarlo ma no buono
è la bufera che avanza e ci preannuncia che ancora
rivolterà la storia, abbatterà in un solo vento
gli stronzi democratici che siamo. Nulla ci puoi fare
e quindi dormi. Passato il mio vicino
ridotto poverino a un suono già metafora del tempo
l’alba si tinge d’arancione, Mao dorme contento.
1 commento:
Unbrave cat
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