Ci sono state molte battute a riguardo della "morte" inutile di quest'albero ribattezzato Spelacchio, ma io quando ho sentito la notizia ho pensato a quel bellissimo passaggio di Avere o Essere di Eric Fromm che distingue fra le nostre due modalità esistenziali: occidentale, rappresentata da una poesia di Tennyson, e orientale, rappresentata da una poesia di Basho, attraverso il diverso rapporto di questi poeti con un fiore di cui scrivono. L'occidentale Tennyson strappa il fiore (sradica l'albero) per dar sfogo al proprio ego, perché ritiene che in un certo senso tutto all'uomo appartenga; l'orientale Basho, invece, non fa nulla, lo contempla, cerca un contatto più profondo che non annienti il fiore. Potrà sembrare azzardato, ma sapere che a Roma ci sono così tanti stronzi che gongolano per la morte di un albero non mi consola della perdita.
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