«Caro Antonio, come vanno le cose? Da queste parti c’è aria stagnante quanto a emozioni. Specialmente da quando Valeria (la tabaccaia) ha cambiato lavoro. Pertanto non mi ritrovo più con una figona alta, bruna, bella e prosperosa. Le scrivevo bigliettini anonimi ma pieni di belle frasi, che ponevo sui tergicristalli della sua macchina ogni sera, all’uscita dal lavoro. Così scaldavo il mio povero cuore. Quella donna mi ispirava poesie. Adesso che se n’è andata, c’è un vuoto nelle mie giornate che non riesco a colmare. A questo proposito mi chiedo pensieroso se potremo pubblicare la mia raccolta. Sono consapevole del fatto che sia molto breve, ma credo ci siano delle belle poesie, e qualche spunto di riflessione. Io dopo tanti rifiuti continuo a sperare in te... Attendo tue. S.»
2 commenti:
Memorie di una tabaccaia.
Pietrevive editore
E poi, più in là, anche "Lettere all'editore". Pietrevive.
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