La più grande statua di Stalin era ai bordi del Volga poco lontano dalla grande diga. Purtroppo sulla testa dell’enorme monumento sostavano continuamente centinaia di uccelli che sporcavano il viso del dittatore con escrementi chiari. Bisognava pulirli di continuo. Finché fu deciso di collegare la statua con un filo elettrico ad alta tensione. Da quel momento ai piedi di Stalin c’era sempre un tappeto di uccelli fulminati. Kruscev fece saltare in aria la statua e mandò un carro armato per trascinare nell’acqua del fiume i giganteschi frammenti. Soltanto un piede è un po’ di gambe restarono inchiodati al piedistallo. E proprio all’interno di questo enorme rudere molti giovani dei paesi vicini vanno a fare all’amore.
Tonino Guerra, Tempo di viaggio, Maggioli
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