venerdì 11 ottobre 2019

poesie in cerca del buono

Leggevo stamattina una recensione del 2011 di Alessio Brandolini ai Costruttori di vulcani di Carlo Bordini (Sossella, 2010) e mi ha colpito in particolare un passaggio in cui Brandolini dice che la poesia di Bordini è "in cerca del buono più che del bello" delle cose. Mi ha colpito perché nel continuo dilemma keatsiano fra verità e bellezza della poesia, la ricerca del buono (che potrebbe ma non necessariamente è verità) mi era del tutto sfuggita e forse, anche per questo, le poesie che leggo di continuo mi sembrano il più delle volte tutte uguali, poesie che cercano di arrivare a un ideale, di bellezza o verità, e si scordano del buono, che è qualcosa che sta più in basso, dunque il più delle volte sono molto belle e molte vere, ma guardano il mondo dall'alto, non scendono più giù del terzo piano (perché soltanto attraverso la distanza riesci a cogliere l'intero). Mentre le poesie in cerca del buono magari non colgono l'intero, anzi, magari sono pure sbagliate, ma camminano per strada, ti prendono per mano.

Nessun commento: