Ho appena letto un post di un tipo molto incazzoso che invece di gioire semplicemente per la liberazione di Assange ne approfittava per dire che anche se Assange è libero il mondo fa comunque schifo e quindi c'è da stare poco allegri se la gioia è a metà, e uno sotto il post, assai basic, gli scriveva: Secondo me dovresti scopare di più, perché più o meno la regola è quella, da che mondo è mondo i problemi del mondo si risolvono così. Scopando. E mentre leggevo il post con quel senso addosso di cringe, termine che confesso ho capito che significava solo il mese scorso a Roma quando me lo ha spiegato Fabrizio Pelli, prima andando a orecchio pensavo fosse un corrispettivo di luccicanza, quindi qualcosa a metà fra Shining e la brillantezza lubrificata di John Travolta nella Febbre del sabato sera, quindi qualcosa a metà fra la vasellina e il sangue delle vergini versato per la salvezza del mondo, mentre leggevo il post con una nuova comprensione di me stesso e del mondo pensavo con un certo imbarazzo, ma non è che la gente là fuori quando legge i miei post mi vede così, così nervoso, e pensa: Ragazzo mio, secondo me dovresti scopare di più. Riducendomi a un coniglio. E poi nella mia testa è risuonata la voce del mio amico Antonello che mi dice sempre: Lilli, fammi il piacere, tagliati quella barbaccia e vedrai che ti si spalancherà un mondo. Quale mondo si dovrebbe spalancare non lo precisa mai, ma in fondo in fondo si capisce. E intanto, viva Assange libero!
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