Leggevo stamattina due notizie che riguardano la Cina e alcune contraddizioni che ci riguardano. 1) La Cina sta imponendo la censura (o damnatio memoriae) sui fatti di piazza Tiananmen, nel senso che a Honk Kong è impossibile fare manifestazioni pubbliche in merito a quella giornata: la famosa foto dell'omino che da solo fronteggia i carri armati cinesi è bandita; scrivere post sul 4 giugno, o come lo chiamato loro 35 maggio, è vietato; così come accendere una candela commemorativa in quella data (è successo a due ignari turisti, arrestati per aver acceso di sera la torcia del cellulare); ma anche indossare una maglietta con Che Guevara è un reato punibile con l'arresto. 2) Nel frattempo a Bruxelles c'è una "guerra commerciale" in corso che riguarda l'aumento dei dazi da imporre alla Cina per l'esportazione di auto elettriche in Europa, con la Cina che attualmente è il maggiore partner commerciale europeo avendo esportato auto elettriche per dieci miliardi di euro e minacciando dure rappresaglie commerciali a un continente che per la maggior parte dei suoi prodotti, dal vestiario all'oggettistica, è ormai "made in China" e ora, pur con molte resistenze interne, prova a porre dei freni allo strapotere cinese. Tutto questo, dicono gli esperti, non farà che aumentare i costi di produzione e rallentare la tanto annunciata transizione ecologica, di cui, si vocifera, la Germania ho proposto di posticipare la data di scadenza ben oltre il 2035 con una brusca retromarcia sulla decarbonizzazione della nostra tecnologia. Non a caso le destre che stanno prendendo il potere considerano che la preoccupazione ecologica non abbia fondamento e che ci siano in gioco interessi più importanti, quali il lavoro e l'industria. Alla faccia dell'emergenza climatica, ma pure dei diritti degli stessi lavoratori, che ogni giorno vengono ridotti. La nostra speranza, insomma, è di non finire come in Cina, se fra una ventina d'anni qualcuno pronuncerà "2035" con una certa malinconia nella voce e verrà arrestato.
Nessun commento:
Posta un commento