Leggevo stamattina due notizie che riguardano la Cina e alcune contraddizioni che ci riguardano. 1) La Cina sta imponendo la censura (o damnatio memoriae) sui fatti di piazza Tiananmen, nel senso che a Honk Kong è impossibile fare manifestazioni pubbliche in merito a quella giornata: la famosa foto dell'omino che da solo fronteggia i carri armati cinesi è bandita; scrivere post sul 4 giugno, o come lo chiamato loro 35 maggio, è vietato; così come accendere una candela commemorativa in quella data (è successo a due ignari turisti, arrestati per aver acceso di sera la torcia del cellulare); ma anche indossare una maglietta con Che Guevara è un reato punibile con l'arresto. 2) Nel frattempo a Bruxelles c'è una "guerra commerciale" in corso che riguarda l'aumento dei dazi da imporre alla Cina per l'esportazione di auto elettriche in Europa, con la Cina che attualmente è il maggiore partner commerciale europeo avendo esportato auto elettriche per dieci miliardi di euro e minacciando dure rappresaglie commerciali a un continente che per la maggior parte dei suoi prodotti, dal vestiario all'oggettistica, è ormai "made in China" e ora, pur con molte resistenze interne, prova a porre dei freni allo strapotere cinese. Tutto questo, dicono gli esperti, non farà che aumentare i costi di produzione e rallentare la tanto annunciata transizione ecologica, di cui, si vocifera, la Germania ho proposto di posticipare la data di scadenza ben oltre il 2035 con una brusca retromarcia sulla decarbonizzazione della nostra tecnologia. Non a caso le destre che stanno prendendo il potere considerano che la preoccupazione ecologica non abbia fondamento e che ci siano in gioco interessi più importanti, quali il lavoro e l'industria. Alla faccia dell'emergenza climatica, ma pure dei diritti degli stessi lavoratori, che ogni giorno vengono ridotti. La nostra speranza, insomma, è di non finire come in Cina, se fra una ventina d'anni qualcuno pronuncerà "2035" con una certa malinconia nella voce e verrà arrestato.
Poesie, pensieri e fotografie di Vitantonio Lillo-Tarì de Saavedra, in arte Antonio Lillo ovvero Antonio Hammett
domenica 16 giugno 2024
sabato 14 maggio 2022
pigri pregiudizi
Stamattina mi sono svegliato con la notizia del nostro Primo ministro che dice apertamente che la storia del sud è più complicata di quello che ci hanno raccontato, che il sud è stato rovinato dalla cattiva e fallimentare gestione dello Stato italiano, il quale ha messo pezze su questa cattiva gestione coprendosi dietro una serie di “pigri pregiudizi” che sono nella sostanza identici a quelli inventati dal colonialismo: i meridionali, come gli indigeni, sono pigri, ladri e ritardati. Fino al punto di farlo credere anche a noi. Quando se ne lamenta un meridionale gli rispondono che il suo è un pregiudizio al contrario, una forma di vittimismo congenito, perché i meridionali sono anche vittimisti. Ieri però lo ha detto il Primo ministro e io come meridionale la prendo come una ammissione importante da parte dello Stato. Che attenzione, non sta facendo mea culpa per spalate di merda che ci hanno fatto mangiare, ma rilancia i suoi piani per noi, dicendo che ora vuole investire nel Sud, e meglio ancora nella sua riqualificazione energetica! Insomma, lo stesso sud che si affacciava sul Mediterraneo da cui arrivavano i poco graditi migranti, adesso deve accogliere a braccia spalancate i rigassificatori che sostituiranno quelli russi. E ce la fanno passare come una nostra conquista. L’energia ci serve, punto. Ma così è ancora una volta una presa per i fondelli, e c’è sempre la paura che riescano ad attuare quelle porcherie contro cui abbiamo lottato per anni, ovvero costruire impianti in zone naturali o di interesse paesaggistico, come quando volevano fare – perché?! – una centrale nucleare nella riserva naturale di Torre Guaceto. Ma d’altra parte che alternative abbiamo? Cos’altro possiamo inventarci per vivere? Turismo a parte, che certo va bene, ma sempre più mi sembra diventato una forma di colonialismo 2.0. Aspettare i nuovi ricchi del pianeta che vengono qui a rilassarsi con la loro carta di credito e se gli viene voglia ti pisciano sulla porta di casa e tu li ringrazi perché ti stanno pagando per farlo.