La cosa bella del premio Flaiano è che Ennio Flaiano, che odiava i premi, scrisse un racconto abbastanza malinconico su quanto lo avesse messo a disagio ricevere lo Strega. Il premio Flaiano, allora, nato sotto così cattivi auspici, per quanto blasonatissimo, si porta dietro la iattura del nome di uno che odiava i premi. Pare che la notizia del giorno sia che uno dei componenti della giuria di quest'anno, Davide Rondoni, si sia dimesso perché, una volta selezionati i finalisti, Carla Tiboni, presidente del premio, senza informare o consultare i giurati, abbia creato un premio speciale per un'altra autrice scelta a sua discrezione, creando confusione nella comunicazione sulla differenza esistente fra premio "regolare" e premio "speciale", e quindi sul lavoro e le scelte della giuria, presieduta da Roberto Mussapi. Stando a ciò che dice Rondoni, alle richieste di chiarimento dei giurati, la presidente ha risposto: "Se non vi va bene dimettetevi". Al che Rondoni si è dimesso sul serio. La presidente quindi, invece di dargli una risposta pubblica, ha appena annunciato di averlo querelato per diffamazione. Flaiano, secondo me, disgustato sghignazza.
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