Forse l’ho presa sottogamba come cosa, e da ciò che mi dicono non sono il solo visto che molti editori pugliesi, proprio come me, non hanno risposto all’appello. Ma domani a Bari (come penso sia successo altrove) ci sarà un incontro sulle possibilità offerte dal self-publishing organizzato dal Bologna Children’s Book Fair in accordo con Amazon. Che significa? Che il mercato, ormai saturo sul fronte editoriale, invece di rivedere le proprie falle soprattutto in ambito distributivo, fieristico e lobbystico, ha deciso di fiondarsi sulla fetta ancora inesplorata e da spolpare degli autori allo sbaraglio. E infatti hanno affittato un intero teatro e l’incontro mi dicono è andato soldout. Questo perché il futuro ci sta arrivando addosso con conseguenze a mio avviso disastrose. Nel 2023 il 16% della produzione libraria italiana (quasi un quinto!) era composta da opere autopubblicate, e questo solo perché siamo abbastanza vecchi come popolo da restare attaccati a certi status: vogliamo il libro pubblicato dall’editore, ben distribuito e in mostra in libreria. Ma solo dieci anni fa era il 5%, e fra 10 anni sarà il 30%! Il che fa ridere, perché tutti dicono che si pubblica troppo, che gli editori speculano sui poveri autori innocenti! E quindi che si fa? Si pubblica ancora di più, aggirando gli editori che bene o male facevano/fanno da filtro, e per farlo nella maggior parte dei casi si sceglie di farsi spennare da piattaforme come Amazon (ma ce ne sono tante, e anche alcuni grandi editori hanno cominciato a proporsi) che si fanno pagare tutto, dall’editing all’impaginazione, dalla grafica alla distribuzione, con percentuale di guadagno non solo sulla fabbricazione dell’oggetto libro (100% di guadagno + iva) ma anche sul venduto (a partire dal 30% sul prezzo di copertina). Quindi, di preciso, cosa cambia rispetto a prima per l’autore? Che, a parte le tempistiche molto più agili, prima c’era dall’altra parte qualcuno che in un modo o nell’altro giudicava il tuo lavoro di autore, sia che ti prendesse a bordo, sia che ti rifiutasse, sia ti chiedesse denaro per stamparti o seguirti. Adesso aggiri il giudizio dell’altro, fai tutto da solo (e ti senti molto solo nel farlo), ma se ci credi abbastanza e ti presenti bene sui social, se insisti e ti promuovi, puoi rivenderti fino al successo. È dimostrato che uno su mille ce la fa! E tutti gli altri finiranno nel dimenticatoio esattamente come ieri, senza infamia e senza lode. Del resto, come mi diceva un amico stampatore quando gli esprimevo i miei dubbi sulle possibilità commerciali di un libro: “Antò, se un libro è buono in qualche modo vende, se è una cacatina magari qualcosa in più vende, ma sempre cacatina rimane”.
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