Nel
sogno ero talmente lontano dalla voce che mi chiamava – in un mondo
tutto fatto di sordomuti che comunicavano i loro sentimenti
fotografandosi l’un l’altro, e regalandosi foto dove i visi erano
semicancellati dai flash – che non riuscivo a svegliarmi. – E se non
volessi tornare? chiedevo, ma nessuno lì poteva rispondermi. Nessuno
tranne la voce che sentivo chiamarmi – Antonio, Antonio – e non sapevo
dov’era, né in che modo raggiungerla. Che sogno diabolico, pensavo.
Poesie, pensieri e fotografie di Vitantonio Lillo-Tarì de Saavedra, in arte Antonio Lillo ovvero Antonio Hammett
mercoledì 8 gennaio 2025
voce
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento