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sabato 16 marzo 2024

caso

Il caso letterario del giorno fra due amici che di sabato sera fanno discorsi noiosi. Io: Ma che Philip Roth lo pubblichi Adelphi invece di Einaudi di preciso cosa modifica nel nostro universo? Tanto per noi o che lo stampa uno o che lo stampa l'altro sempre davanti alle palle ce lo troveremo, e in tutte le librerie. E poi, va bene che è il colpaccio di Adelphi, ma a noi che non lavoriamo né per Adelphi né per Einuadi, fondamentalmente, che ci frega? Risposta del mio amico: A te non cambia nulla, a me rovina l'estetica dello scaffale che gli ho dedicato, vuoi mettere l'algila eleganza dei volumi Einuadi con pastelloni di Adelphi? Bleah!

mercoledì 22 marzo 2023

logo

Uno che mi scrive per chiedermi se gli impagino un libro da stampare in un centinaio di copie e se gli metto in copertina, sotto il nome, il logo di Einaudi. Per farne che? Dice che fa più figo che mettercene uno come il mio. Provo a spiegargli che è una cosa illegale usare il logo di una casa editrice, ma tanto, mi dice lui, i miei amici mica vanno in libreria. Chi se ne accorge?

mercoledì 23 marzo 2022

sogno con memorie

Stanotte ho sognato di incontrare Giovanni Turi che mi diceva che Einaudi voleva rilevare TerraRossa, a patto che lui pubblicasse l’ultimo libro di Giuseppe Girimonti Greco, intitolato Mémoires de G.G.G., écrits par lui-même (tutto in francese). Giovanni allora andava in angoscia. «È perfetto, mi diceva, è troppo perfetto, questa cosa non mi piace per niente». In che senso perfetto, gli chiedevo, è troppo commerciale, ammicca al pubblico? «Macché commerciale, mi diceva lui, è talmente perfetto che non gli posso toccare nemmeno una virgola! Mo chi lo sente Giuseppe, dirà che non mi voglio impegnare sul suo libro, umaronna!». E sognando di arrivare a Einaudi tremava. #vitadaeditor

domenica 10 novembre 2019

cazzate

Ieri un amico mi fa: Dovresti fare come Einaudi, pubblichi un sacco di cazzate e con quelle ci copri le spese dei libri di poesia! Ma col cacchio, rispondo io, mica c’ho l’indotto di Einaudi. Se comincio a pubblicare cazzate, e le cazzate vendono, con quelle comincio a camparci io come si deve. Le poesie possono continare a stare nel trullo come hanno sempre fatto. Mi stai diventando un imprenditore adesso?, mi chiede lui. (E da ciò si capisce che il vino qualcosa aveva fatto).

giovedì 24 maggio 2018

snob

Stamattina, in libreria, con un atteggiamento in cui non mi riconosco e di cui un poco mi sono vergognato, mi sono ritrovato davanti allo scaffale di poesia, per la maggior parte occupato dalla bianca di Einaudi. Così, per abitudine, ho dato una scorsa ai titoli, ne ho aperti un paio a caso e poi, quasi scocciato, ho rimesso tutto a posto mentre pronunciavo la parola: “Cacatine”. E mi sono sentito in colpa per averlo detto a voce alta.