Ieri un amico mi fa: Dovresti fare come Einaudi, pubblichi un sacco di cazzate e con quelle ci copri le spese dei libri di poesia! Ma col cacchio, rispondo io, mica c’ho l’indotto di Einaudi. Se comincio a pubblicare cazzate, e le cazzate vendono, con quelle comincio a camparci io come si deve. Le poesie possono continare a stare nel trullo come hanno sempre fatto. Mi stai diventando un imprenditore adesso?, mi chiede lui. (E da ciò si capisce che il vino qualcosa aveva fatto).
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