Ieri un amico, citando Giulio Milani, mi diceva una cosa molto bella: “Senza ferite non c’è storia”. Oggi mi è tornata in mente e così – io che mi definisco sensibile e ogni addio mi scatena un sentimento di perdita che devo tamponare con la scrittura – mi è venuto da pensare a tutti quei momenti in cui credevo che dopo un brutto addio mi sarebbe venuto fuori qualcosa, ma poi invece nulla, non mi è venuto fuori nulla, non dico un verso, ma nemmeno una scorreggia, come a significare che quella certa persona non mi ha lasciato di sé nulla, non dico la puzza, ma nemmeno la puzzetta. E ho realizzato che forse sono meno sensibile di quel che dico.
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