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lunedì 21 novembre 2022

labbra

In ascensore all’ospedale una giovane OSS assai vistosa toglie la mascherina mostrando due labbra carnose e peccaminose e, per giustificarsi: – Scusate, ma a me la bocca mi piace tenerla libera – ci sorride con malizia prima di uscire al piano successivo. Un paziente sulla sedia a rotelle che sta salendo con noi se la guarda tutta, dalla testa agli zoccoli fuxia, e mi dice: – Me’, che femmina quella, certi giorni aspetto l’ascensore anche mezz’ora solo per vederla, che poi cos’altro vuoi fare qui? Tutta qua me la sento – passa la mano spalancata a frugarsi la pancia – ma soltanto qua, però! Più sotto non scende! Niente. Tutto morto. Per fortuna che c’è l’immaginazione!

lunedì 20 giugno 2022

vergogna

Di oggi 20 giugno 2022 mi ricorderò per sempre il senso di vergogna che ho provato mentre allontanavo un uomo di mezza età arrivato alla disperazione di provare a vendermi degli oggetti di casa perché aveva bisogno di soldi e io gli rispondevo la verità, che non ho soldi da dargli. Lui allora indispettito e disperato mi ha chiesto di avere pietà e io mi sono sentito un verme nella mia impotenza e ho immaginato che questo sarà solo l’inizio di un lungo giro.

giovedì 4 luglio 2013

non è colpa dei vecchi se se ne stanno al sole sui muretti...

Non è colpa dei vecchi se se ne stanno al sole sui muretti
a decidere per noi, pontificare o ancora meglio negli uffici
a sciogliersi in scorregge sulle loro sedie nuove di pelle
come ghiaccioli, gli sguardi buoni da bravi nonni
sempre pronti a giudicare la troia che passa senza danno
pieni di rancore per una giovinezza perduta a far denaro, per il mondo
che più non li comprende, non è colpa dei vecchi
è colpa nostra, che più non siamo buoni a scalciare scalciarli
fuori dalle palle come muli, in fondo al culo, castrali in via definitiva
che non si riproducano in ufficiali provinciali in divisa
ubriachi di potere rasoterra, banchieri frustrati nel sesso
e medici in vacanza, padri senza pensiero per i figli
farli schizzare fino alle stelle con un grosso calcio
nelle labbra per zittirli, riportarli al sangue di Gesù bommino
che non ci rende fratelli ma vittime allo stesso livello
e perderli nel buio, nello spazio profondo dei loro squallidi
universi mentali, con il coltello finalmente dalla parte del manico.