Capolavoro minore di Rossellini, la puntata 8 del documentario (in 10 tappe) L’India vista da Roberto Rossellini andato in onda sulla Rai nel 1959, è una gemma di circa 23 minuti, dedicata alla costruzione della diga di Hirakound, dove un Rossellini particolarmente ispirato riesce a descrivere con grandissima mobilità e leggerezza di camera, partecipazione umana ed equilibrio estetico, il faticosissimo lavoro delle grandi masse di uomini e donne impiegate nella costruzione dell’enorme diga: 35.000 operai che spesso lavorano a mani e piedi nudi e a temperature proibitive. Il tutto viene descritto con grande rispetto per la dignità di ogni singolo operaio, visto però nella sua identità di popolo motivato alla modernizzazione del paese. A tal punto rimase affascinato da questa esperienza, che la recuperò in uno dei quattro episodi del film cinematografico India - Matri Bhumi (1959), inscenato dopo la costruzione della diga, attraverso la vicenda un operaio che vive con malinconia la fine dei lavori, diviso fra l’orgoglio di cosa lui e i suoi compagni hanno edificato dal nulla, e la tristezza di dover lasciare il villaggio accanto al cantiere dove ha vissuto con la sua famiglia negli ultimi anni per trasferirsi in un altro cantiere e ricominciare tutto da capo.
Poesie, pensieri e fotografie di Vitantonio Lillo-Tarì de Saavedra, in arte Antonio Lillo ovvero Antonio Hammett
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giovedì 29 agosto 2024
giovedì 1 gennaio 2015
messaggio di capodanno
vabbè basta ho deciso l'anno che viene me ne frego di fregarmene delle feste e per natale me ne vado all'estero anche io a cuba con gianni morandi oppure in india a cavalcare elefanti così vi mando le mie cartoline in costume sigaro e baschetto rosso oppure mentre cavalco gli elefanti o sniffo merda di elefanti arrotolata nella canapa indiana e voi vi sckiattate tutti d'invidia a immaginarmi al calduccio nel terzo mondo mentre voi qui il solito natale col panettone e lo spumantino e le lenticchie e napolitano a farvi i selfie mentre vi rotolate nella neve per fare i giovani e poi scrivete post sui social in cui vi lamentate della neve perché se c'è la neve allora non siete nemmeno liberi di andarvene dove volete oppure illudervi di stare a cuba o in india guardando le foto degli altri perché fa troppo freddo pure per sognare
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