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sabato 13 febbraio 2021

ma i leghisti che dicono?

Tutti che parlano da giorni della spaccatura avvenuta nei 5 stelle, soprattutto alla base, dopo l'ennesimo voltafaccia dei loro rappresentanti politici. E io mi chiedo, ma i Leghisti che dicono? I bravi vecchi leghisti che per anni gli hanno raccontato che Roma ladrona, terroni di merda, “Senti che puzza, scappano anche i cani: stanno arrivando i napoletani”, e poi l'euro ci affama, i nigger ci stuprano le donne, l'Europa ci odia, i cinesi ci portano il virus in casa, Draghi è il capo della mafia delle banche, che nel 2019 volevano la secessione dall'Italia ecc. ecc. ecc. Ecco, tutti quei bravi poveri leghisti incazzati col mondo, ma nulla nulla hanno da dire ai loro capi? Hanno capito tutto, ogni singola parola? Hanno compreso? O hanno detto e detto male, come sarebbe anche giusto, e nessuno ha riportato i loro insulti sui giornali? O sono tutti morti per lo choc?

venerdì 1 maggio 2020

primo maggio 2020

Non avevo mai considerato, prima di sentire le tante testimonianze di mio fratello e di molti amici insegnanti dispersi fra Piemonte, Lombardia e Veneto, l’enorme e talvolta offensiva attività di semi-strozzinaggio e affitti in nero che c’è dietro l’emigrazione degli insegnanti del Sud, che in molte zone di provincia non solo vengono trattati con atavico sospetto contadino, ma ancora più vengono guardati, più che come persone che vanno lì a guadagnarsi il pane col lavoro, come chi va ad appropriarsi delle poche risorse del territorio e perciò da spremere come limoni, perché quello che prendono rimanga lì e non vada disperso altrove; questo in cambio di case sporche e fatiscenti affittate a prezzi altissimi e mai dichiarati da gente che poi fa la morale sulla legalità e fa da zoccolo duro alla Lega. Solo una volta mio fratello, che sta in Piemonte, si è sentito rivolgere un vero sentimento fraterno da una affittacamere, la quale gli diceva che non dovevano essere più nemici loro due, perché ora c’erano da combattere gli africani e i cinesi che venivano a rubare il lavoro a tutti.

giovedì 14 febbraio 2019

verso la secessione

Domani, venerdì 15 febbraio, il governò firmerà l’intesa per l’autonomia differenziata di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Si tratta di una richiesta di devoluzione pressoché totale, una secessione mascherata da autonomia. 
La Lega sta per riuscire ad ottenere l’obiettivo per cui è nata: separare il Nord dal resto d’Italia.
L’obiettivo ultimo è quello di trattenere sul territorio i 9/10 del gettito fiscale. Il tutto mascherato da una procedura tecnica: da ora in avanti, infatti, per gestire le risorse che le Regioni potranno trattenere, verranno stabiliti dei bisogni standard parametrati sul gettito fiscale. L’idea è semplice: se un territorio è più ricco ha diritto ad avere più servizi e di miglior qualità. In questo modo, come ben spiega Giancarlo Viesti nel pamphlet "Verso la secessione dei ricchi" (Laterza) si fa tranquillamente passare il concetto che i diritti di cittadinanza “a cominciare da istruzione e salute, possono essere diversi fra i cittadini italiani; maggiori laddove il reddito pro-capite è più alto”. 
L’avvio di questa trattativa “segreta” fra Stato e Regioni si deve al bellunese Gian Claudio Bressa, in qualità di sottosegretario di Stato dell’ultimo governo Gentiloni. 

sabato 9 febbraio 2019

la vera domanda

La gente che si incazza per Busetti che, essendo leghista, dice cose da leghista. Io mi chiedo, cosa mai dovrebbe dire un leghista, che gli piace un meridionale? Sarebbe un leghista effeminato. Inconcepibile. Di Maio che lo accusa di aver detto cazzate è quasi più ridicolo di lui. Non gli sarà sembrato vero che per una volta a dire cazzate è un altro! Starà stappando lo spumante in questo momento! Ma la vera domanda, per me, rimane un'altra. Lasciado perdere la storia degli insegnanti del Sud che devono darsi da fare (ché si sa bene che la Scuola italiana tutta, da nord a sud, si regge sugli insegnanti meridionali, spesso costretti a emigrare), la vera domanda per me rimane questa: senza voler esagerare, ditemi un solo ministro di un solo governo, negli ultimi vent'anni, che abbia mai investito in maniera sostanziale nella Scuola, in termini economici ma anche di idee, di proposte, invece di far tagli. Io non me ne ricordo uno, uno solo, un solo nome. Poi magari sono io che ho la memoria corta, e allora mi scuso.

venerdì 13 luglio 2018

trota

Non sapevo di essere laureato. Come si fa a non voler bene al Trota? Finalmente uno col rolex che sa parlare alla gente dei problemi di tutti. (E non sto nemmeno scherzando).

sabato 2 giugno 2018

festa della repubblica (e si vede)

Dopo la sollevazione nazionale sul caso Mattarella, registriamo al 2 giugno come il primo assoluto atto di questo nuovo Governo che avrebbe dovuto essere perlomeno di rottura, sia l’aver preso l’amante di uno dei suoi due leader per metterla a lavorare in Rai, canale di Stato per cui si pagano le tasse. Il tutto alla luce del sole, con la sfacciataggine e l’arroganza di chi ha il potere in mano. Ci voleva dunque la Lega per ribadire questa sostanziale verità che si fa biglietto da visita del nuovo corso politico italiano: se vuoi un lavoro figo devi darla al Capo! Ancora peggio, l’assoluta naturalezza con cui tutti hanno preso la notizia, fra scrollatine di spalle e qualche battutina sconcia, dopo mesi di scassamento di coglioni delle femministe per cui tutto è un attentato ai diritti della donna meno darla al capo per un lavoro, non ci lascia presagire nulla di buono per quello che verrà, ma non dall’alto quanto piuttosto dal basso, dai soliti assuefatti al potere, a tal punto da non vedere più, non indignarsi per i micro attentati alla democrazia che si ripetono ogni giorno intorno a noi: quelli dove c’è una persona che ha una posizione privilegiata rispetto alla tua non perché sia più brava ma perché va a letto col Capo. Cosa c’è di democratico in tutto questo? Cosa c’è di nuovo? Tutto è cambiato perché non cambi nulla, come diceva qualcuno in un celebre libro, che non cito perché oggi citare i libri è diventato impopolare e demodé.

martedì 6 maggio 2014

lega libera sud. matteo salvini a locorotondo

A un certo punto ieri sera a Locorotondo sono arrivati dei "bravi ragazzi urlanti" dei Centri Sociali, con lo striscione "SIAMO TUTTI CLANDESTINI"...
Ma cosa vuol dire???
Da sabato si può cominciare a firmare per il Referendum leghista "CLANDESTINO È REATO". Siete pronti?!?

(Matteo Salvini, dalla sua pagina FB)

Foto di Alfredo Neglia

CARO MATTEO SALVINI,
quello che evidentemente non riesce a capire è come non bastava venire qui a propinarci le sue idee contro l'euro o l'Europa, per quanto buone o condivisibili possano essere queste idee. Non bastano le alleanze di comodo o i compromessi volti a un fine politico comune, per quanto come lei stesso ben sa, noi italiani siamo avvezzi al compromesso. No, è qualcosa di più, è l'atteggiamento da buon maestro, da conquistador venuto a liberare il popolo dei selvaggi dalle loro superstizioni.
Caro Salvini, lei ci chiede oggi cosa significa "Siamo tutti clandestini". Io le chiedo, invece: che significa "Lega salva Sud"? Salva da chi? Da cosa? Da se stesso? Dalla cattiva politica di cui lei stesso è stato connivente per anni?
Oppure, commentando sempre sulla sua pagina Fb, "Taranto è bellissima!", quasi come fosse un turista arrivato qui per la prima volta! Ma davvero lei scopre Taranto solo ora? Ma davvero questa è la prima volta che si interessa a questa città? Nemmeno dopo tutti i servizi televisivi? Nemmeno dopo tutti gli anni di Governo in cui delle sorti di Taranto si è discusso? Davvero questa è la prima volta che si accorge che Taranto sarebbe bella se venisse gestita meglio?
Signor Salvini, non mi metto nemmeno a dubitare del tentativo di allargare i suoi orizzonti, finalmente, ma noi Taranto ce la viviamo tutti i giorni. Noi, che Taranto è bella, lo sappiamo; e a lei e a quelli che con lei non hanno fatto nulla, anzi, ci hanno remato contro, dandoci dei ladri o dei parassiti, abbiamo anche chiesto aiuto.
Non ho nulla contro di lei come persona, ma il rispetto politico che ora ci chiede doveva conquistarselo un po' prima di ieri, coi fatti, quando aveva il potere di agire, quando poteva prendere il suo stupido aereo e venire a Taranto, darsi da fare un po' di più. Non sputarci in faccia.
Non bastano, adesso, due sorrisi e una cartolina del lungomare assolato a cambiare anni di silenzio e di fastidio. Se poi non capisce nemmeno questo, si vede che c'era ben poco da salvare.