A te poeta allergica alle rime mie
baciate scrivo da poeta
e mando baci disarmanti e lamantini
che non risparmino sorrisi all’
allettato umore di un’insonne
per troppa pena di buio o pena d’amore
in nome di un verso che crudo
non dica la vita se non in tema di salmone
dal Baltico diretta con ostinazione
alla radice d’acqua dolce che lenisca
il tuo cuore. Ti scrivo dallo scoglio
che ho scelto nella crisi da riscaldamento
globale per condividere il piacere
di una lunga solitudine senza redenzione
le zone d’ombra del mio cuore
e la fratellanza del mare che non limita
la differenza di specie e la condanna
all’estinzione, e oscura le nostre età
distinte e gli accenti che ci fanno stranieri
persino nel canto del mare. E ti scrivo
baci sgraziati e sbuffanti da tricheco
baci in rima o in assonanza, baci
in controtempo o al massimo stonati
baci in calore al davanzale e baci
dolcissimi ma senza un finale in amarci
baci teneri da orso e baci muti o canterini
che sanno o non sanno di niente
baci-aspirina per ogni tuo acciacco ogni
accidente, di quelli che ti bacio sulla fronte
e poi ti dico ecco vedi adesso passa.
Poesie, pensieri e fotografie di Vitantonio Lillo-Tarì de Saavedra, in arte Antonio Lillo ovvero Antonio Hammett
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mercoledì 9 dicembre 2015
lunedì 11 febbraio 2013
sta, con l’arroganza dei vacanzieri...
Sta, con l’arroganza dei vacanzieri,
dritto sul seggiolino, al sole,
conta inutilmente le ore
di un ti amo lanciato
fino al prossimo scoglio.
dritto sul seggiolino, al sole,
conta inutilmente le ore
di un ti amo lanciato
fino al prossimo scoglio.
lunedì 31 dicembre 2012
in alba
mi appresto al buffo gioco dei denti
dove arraffa chi più strappa
avverto lo schiocco nella stretta
la scapola che cede sotto l’arca
lo sbriciolio del guscio che si spacca
dando spazio al sodo
e cede il braccio nella storta crolla il ponte
e affonda nave appena giunta
nello stretto
in alba c’è solo una promessa ed è
sopravvivenza incerta.
dove arraffa chi più strappa
avverto lo schiocco nella stretta
la scapola che cede sotto l’arca
lo sbriciolio del guscio che si spacca
dando spazio al sodo
e cede il braccio nella storta crolla il ponte
e affonda nave appena giunta
nello stretto
in alba c’è solo una promessa ed è
sopravvivenza incerta.
lunedì 24 dicembre 2012
cometa
Entroterra oltremare sarai
sempre oltre il limite
tu l’orizzonte
tu la linea immaginaria
che nasconde
tutto il resto del cielo.
Tu il giallo che illumini
il mio canto dallo scoglio.
sempre oltre il limite
tu l’orizzonte
tu la linea immaginaria
che nasconde
tutto il resto del cielo.
Tu il giallo che illumini
il mio canto dallo scoglio.
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