lunedì 17 giugno 2013

la morte dei nonni

Uno è morto di sera, sognando la pioggia che oscura e rinfresca l’estate, ma senza avere più sete.
L’altro nel suo letto ortopedico, col becco rivolto alla finestra e le tende chiuse. Com’era bello nell’abito scuro, elegante come da tempo non si vedeva.
Fuori la strada è tappezzata di manifesti, annunciano la fine di un’era senza importanza, una storia di uomini che portano con sé pochi oggetti riposti negli angoli della bara: il tagliaunghie, il rasoio, lo spazzolino da denti, il cappello e il fazzoletto intonati, il portafogli di pelle consunta, gli occhiali, il mazzo di carte da gioco. L’orologio fermo ad un’ora. Le sigarette messe da parte, per un ultimo tiro, otto anni prima.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Diciannove anni fa.
Il giorno successivo al funerale entrai in camera loro.
Sulla seggiola giacevano i suoi occhiali poggiati sull' ultimo quotidiano da lui acquistato giusto sette giorni in precedenza.
Fu straziante.
Oggetti.
Non solo l'acqua conserva una memoria.

Francesca

amanda ha detto...

Quando mancò nonna Erminia trovammo un piccolo diario, parole semplici, raccontavano la sua vita, il giorno 13 di marzo di 10 anni prima l'ultima pagina scritta, oggi ho perso il mio Valente, non aggiunse mai più nulla

albafucens ha detto...

... gli oggetti narrano così tanto di noi

marian. ha detto...

hai saputo raccontare la morte e il dolore, l'hai chiamata per nome, l'hai avvicinata piano e se è così non mi fa più paura.
ancora un abbraccio a te e a tua mamma che non conosco.
spero presto, di leggere la raccolta.