lunedì 25 agosto 2014

viene da chiedersi

La cosa straordinaria di Cipputi, splendido fumetto di Altan, è che a leggerlo oggi ti dà l'idea di un grande affresco dell'Italia di fine secolo scorso, Italia ormai superata, dove però i suoi problemi sono sempre gli stessi (e infatti la sua carica satirica è ancora validissima) così come il suo protagonista, un operaio. Questo mette disagio perché l'operaio delle lotte sindacali, per quanto sia personaggio attualissimo in cronaca, nell'immaginario collettivo appartiene quasi al passato, alle lotte degli anni ’60 e ‘70. Viene da chiedersi: ma siamo noi lettori che ci siamo spostati altrove, o è l’operaio che ormai è irrimediabilmente sconfitto?


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