Chissà come lo fanno i ratti – mi chiedo se li guardo –
se si scelgono dopo sguardi lunghi e interessati
corteggiamenti in rima. Oppure s’incontrano sfatti
dopo ore di buio e l’unico calore è una monta senza pace.
Chissà se si scopano o fanno l’amore
se lo fanno a grappoli o due per volta
se si ciucciano e s’inculano il chiodino fra le chiappe
e se drizzano la coda rapiti dall’orgasmo.
Chissà se vengono in squittii o singhiozzi
e se piangono di gioia a voce bassa e pregna.
Chissà come dormono e se stanno vicini.
E se parlano e discutono di preservativi. Li guardo
dal piano di fronte. Li ascolto attraverso i vetri.
Niente più che paroline smozzicate negli orecchi
gli occhi aperti e chiuse le chiappine. Chiusi loro nei letti
coi loro cappotti per darsi ancora un tono.
1 commento:
Secondo natura. Loro.
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