mercoledì 8 ottobre 2014

fratelli



Elena Vladareanu, Iqbal Masih, Pino Simone. Questi sono i miei fratelli, le persone per cui in questi giorni vivo, respiro, mangio, su cui si posa il mio pensiero di continuo. Per cui scrivo e mi batto ogni ora. Due di loro sono morti da tempo, uno di solitudine, l’altro ucciso per il suo coraggio, che a pensarlo racchiuso in un corpo così piccolo, resto sempre a bocca aperta. Lei, invece, è più giovane di me, e parla e scrive (benissimo) in una lingua che non conosco ma, per certi versi, mi è fraterna. Guardo le loro foto e penso che le vie del mondo sono vastissime, eppure, se fai attenzione, le sue voci non smettono mai di parlarti, mai, non chiedono altro che tu apra le orecchie.

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