Mai più mi abituerò a un addio
in un giorno di pioggia
come adesso che scavo coi polsi
fin dentro le rime. Dura la tua:
«l’amante/ è andante». Ma dove?
«In culo!» a citare il poeta.
Qui piove. E non offre riparo
un balcone, un ombrello
appena un ricordo che già dici
passato. A che serve? Non sai.
Anche oggi rimetto sul piatto
(di nuovo) quel vecchio vinile:
Just Friends. Rifiuto – mi dici –
testardo, di volerti capire.
2 commenti:
rime scaccia rime
facile rifiutare di capire
per chi non ha dovuto
nei propri polsi scavare
che ne sanno
quelli che se ne vanno
(senza colpe se ne vanno
e colpe non hanno in verità)
dell'amore dei poeti?
ancora sta lì il versaiolo
il ritorno attende
del suo bellissimo usignolo.
(questi tuoi versi me ne hanno richiamato immediatamente altri; i poeti quando amano si capiscono solo loro...)
forse tu scavi nelle rime ma non ti lasci scavare in profondità o forse, per come ti conosco, scegli sempre donne insondabili
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