Leggo la classifica dei libri più letti secondo l’inserto domenicale del Corriere della Sera. Nei primi cinque posti, alla data di ieri, ci sono la biografia di Papa Francesco (1), un giallo dell’immancabile Camilleri (2), un thriller romantico dell’americano Nicholas Sparks (3), l’immancabile Fabio Volo (4), e tale Alberico De Giglio, ragazzino-prodotto per ragazzini da Mondazzoli (5). Una classifica talmente prevedibile che se ve li chiedevo per scommessa ne indovinate tre a occhi chiusi. Questi sono i libri che compra, in massa, il 70% degli italiani, quelli che secondo i dati ISTAT leggono nel nostro Paese (con le debite eccezioni minoritarie). Poi c’è un grande vuoto di non lettori, e si scopre che una famiglia su 10 non ha nemmeno un libro in casa (e per nemmeno un libro si intende nemmeno un libro di scuola, nemmeno un libro di ricette, niente di niente). In Puglia il 18% delle famiglie rientra in questa fascia (il 18% significa una famiglia su 5). Noi oggi chiediamo a tutta questa gente, gente che ai propri figli non ha mai regalato o desiderato di regalare un libro, oppure gente che se deve andare a comprarne uno il primo libro a cui pensa (con tutto il rispetto) è la biografia di Papa Francesco, a tutta questa gente noi oggi chiediamo di prendere una posizione netta, moderna e di pronunciarsi sul senso più profondo della famiglia attraverso i propri rappresentanti politici che altri sondaggi hanno già dimostrato rientrare per la maggior parte in quel 30% di italiani che non legge mai nulla (meno di un libro all’anno). Così, ci sono momenti come questo che mi sento sconfortato, e inutile, e mi passa la voglia di scrivere e di fare libri, e tutto quello che riesco a pensare è: ma di che stiamo parlando? E, soprattutto, a chi?
1 commento:
ai lettori, e soprattutto alle lettrici, se credi di far leggere poesia ai non lettori allora lo sconforto e`lecito
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