Spunta un’altra grinza sotto l’occhio.
S’accocchia con le altre nella rete
di tutti quei sorrisi silenziati
per troppa timidezza a dirsi vivi.
S’accocchia e mette un soldo
dentro gli anni che invecchiano
pian piano negli affanni del corpo
che non più riconosco se lo vedo
maneggiato dal tempo senza cura
e dagli schianti del cuore. Ancora mio
e non proprio mio se lo ricordo
quando speravo di potermi poi salvare.
Mai stato mio quando realizzo
di non essere mai stato salvato.
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