Graziano, c’è poco da parlare, così poco
che avrei voluto dirti. Mi sento sopraffatto dalla morte
di te che avevi sempre occhiali scuri
per pararti dai problemi. Eri un rocker
senza tempo e tutto quello che rimane
sono nascondigli in cui fermare gli attimi di luce:
lettera d’amore a una tartaruga di mare
vascorossi irripetibile a sanremo del 1983
i bambini che giocando con la neve
...........................ti fanno stare bene
e la mattina in cui mostrasti una vescicola sul dito
e mi dicesti fai tu, che a me spaventano gli aghi.
Nessun commento:
Posta un commento