giovedì 18 agosto 2016

fingere l'orgasmo intelligente

Stamattina ho cominciato a leggere Lamento di Portnoy di Philiph Roth. Al primo capitolo ho pensato che senza Roth forse non avremmo avuto un certo Woody Allen. Al secondo capitolo, invece, ho pensato che senza La coscienza di Zeno forse non avremmo avuto questo libro. Da bravo italiano con il senso di inferiorità tipico di tutti gli italiani in trasferta, dapprima mi sono chiesto: Possibile che Philiph Roth abbia letto Italo Svevo? Poi ho controllato, e in effetti Roth indica Svevo come suo modello. Ma guarda, mi sono detto ringalluzzito, quindi senza Svevo forse oggi non avremmo né un certo Philip Roth né, di conseguenza, un certo Woody Allen. E pensare che La coscienza di Zeno in molti forum di lettura passa – soprattutto fra i ragazzi, ma non è un libro per ventenni – come illeggibile, avvilente o sopravvalutato. Oppure peggio, è uno di quei libri che i più fanno finta di aver letto – perché si dovrebbe in qualche modo averlo letto per definirsi veri amanti della lettura – ma i più sono a tal punto annoiati dalla sua idea che – per non dispiacere la convenzione del piacere intelligente – preferiscono fingere l’orgasmo, prima ancora di aver cominciato.

3 commenti:

Marco Bertoli ha detto...

Hai detto bene, non è libro per ventenni: io lo lessi a diciassette-diciotto e lo giudicai, da giovinastro, un libro noioso, sopravvalutato e "mal scritto" (erano gli anni in cui giudicavo Mahler incomprensibile e mi piacevano poco anche i Beatles).

Lo rilessi – in sequenza con "Senilità" e "Un amore", altri libri importanti – intorno ai trenta, e finalmente lo capii, anche se non dico di averlo capito in pieno; certi libri non si capiscono mai in pieno, per fortuna.

Comunque non avremmo Svevo, Roth e Allen se non avessimo alcuni profeti della Bibbia, il libro di Giobbe e l'Ecclesiaste e, dico io, perfino i vangeli di Matteo e Giovanni: banalità risonanti ma vere!

PS Possibili origini nella lett. ital. dell'umorismo alleniano: leggi, se lo trovi e se non lo conosci già, il dramma Nostra Dea di Massimo Bontempelli, 1920 o giù di lì: è già Zelig.

lillo ha detto...

lo cerco. grazie della dritta!

amanda ha detto...

boh io Zeno Cosini lo adoravo già a sedici anni, sarò stata vecchia dentro