Incontro una lettrice coi sensi di colpa. Compra tutti i miei libri per simpatia ma confessa di non capirci un’acca e ogni volta si sente l’ansia di non sapermi dire che ne pensa, di che parlo. Perché non scrivi un romanzo, mi chiede, quello magari lo capisco. Ma non uno lungo, per favore, ché io non ho mai tempo di leggere, un romanzo breve ma che sia anche intenso. Chissà quanti poeti se lo sentono dire.
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