Pur nella distanza di questi giorni, mi è parso di capire che uno dei temi di ritorno più dibattuti sui social sia stato se e quanto è giusto pagare un editore di poesia. Il problema, come al solito, è un serpente che si mangia la coda: nessuno vuole pagarlo ma nessuno, di contro, vuole comprarlo, chi paga dunque la tipografia? In un mondo ideale dovrebbe essere il pubblico della poesia a supportare la parte meno poetica della faccenda. Ma come fare ad aumentarlo con metodi rapidi, efficaci e persuasivi? La mia modesta proposta è che i poeti si armino di pistola, si piazzino davanti alle librerie, e a chi ci entra puntino la pistola alla testa e mentre gli infilano in tasca il proprio libro dicano con voce decisa: "O ti compri questa minestra / o ti faccio un buco in testa!" Se qualcuno si oppone sparargli in una gamba per dare l'esempio. Io credo che il pubblico della poesia in questo modo possa aumentare nel giro di un anno o due.
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:)
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