A volte ho la sensazione che questa cosa della guerra sia diventata una sorta di meme utilizzabile come risposta buona per ogni occasione, contro propaganda insomma. Tipo tagliano risorse alla sanità e allora dicono: la potrebbero smettere di mandare le armi in Ucraina e usare quei soldi per… Le strade in Italia fanno schifo: la potrebbero smettere di mandare le armi in Ucraina e usare quei soldi per… (Anche se entrambi sono problemi legati alla sfera del lavoro). Il colmo credo di averlo visto ieri durante una trasmissione in cui si parlava del ragazzino che ha sparato alla sua professoressa, non si è pentito, non ha chiesto scusa, ed è uscito col 9 in condotta perché a scuola non volevano rovinargli la media: tutte premesse per fare di lui e di tanti altri come lui futuri cittadini esemplari di quelli che infrangono la legge e non rispettano le persone perché tanto l’esperienza ha insegnato loro che comunque resteranno impuniti. Insomma, si parlava di questo e del problema educativo legato ai deficit sociali di questi ragazzi che da una parte vengono massacrati dall’altra vengono giustificati in tutto (almeno fino a che non ne fanno una di troppo), e l’intervistato rispondeva: La colpa è della politica, se la smettessero di mandare le armi in Ucraina… che veramente non c’entrava un casso e a me sembrava solo un altro modo per non affrontare il problema in casa nostra. Poi certo, se un giorno scoppiasse una guerra, il ragazzino che spara senza problemi all’insegnante, o quell’altro che la accoltella, potrebbero essere inviati lì così gli diamo un lavoro che in Italia manca e magari fanno carriera nel campo che meglio gli compete. Del resto se la scuola è in crisi, di guerre nel mondo ce ne sono quante ne vogliamo. Solo che delle altre non parla mai nessuno, nemmeno quelli che non manderebbero le armi in Ucraina.
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