domenica 13 gennaio 2013

rifiuto

Mi rifiuto di andare a voltare per “salvare” l’Italia da Berlusconi, Monti o chicchessia, o per “contrastare il loro gioco”. Rifiuto questo modo di pensare. Lo trovo tanto paternalistico quanto, per certi versi, disonesto. Paternalistico perché siamo in democrazia, e se un italiano, dopo vent’anni di B., vuole votare ancora B. solo perché ha fatto una bella comparsata in tv, allora B. se lo merita tutto, B. eppure Topo Gigio. Disonesto perché, se dopo tanti bei discorsi sul rinnovamento della politica, per contrastare B. o M. devo chiudere gli occhi e turarmi il naso e andare a votare – con una legge elettorale che è una truffa! – un PD altrettanto vecchio e solo un pizzico meno falso, allora non credo che potrei più sentirmi a posto con me stesso. Se vogliono trasformare tutta questa storia delle elezioni in quel detto: “O ti mangi questa minestra o ti butti dalla finestra”, facciano pure. Io mi rifiuto di assecondarli e non vado a votare. Non si tratta di antipolitica, ma solo (per come la vedo) di coerenza e dignità. Coerenza verso se stessi. Dignità di persona pensante.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Che poi votando il PD non so mica se si contrasti tanto M.

B. lasciamo stare.

Belle prospettive, non c'è che dire.


Francesca

amanda ha detto...

vai e scrivi cosa pensi di tutti loro sulla scheda

hkkd ha detto...

se non vai a votare fai il loro gioco (per quel che ho capito)

lillo ha detto...

e se ci vado lo faccio uguale. è una trappola, da qualsiasi punto di vista la si osservi, siamo in trappola.

lillo ha detto...

cmq no amanda, andare lì significa legittimare il metodo e delegittimiare i candidati. io delegittimo loro ma anche il metodo. lo rifiuto in toto.

Marco Bertoli ha detto...

Ehilà! Ti sei dimenticato di dire che li pagano troppo, che rossi e neri sono tutti uguali e che ci vorrebbe la pena di morte!

;-)

Scherzi a parte, io posso capirti, ma ti devo anche dire una cosa:

se dopo tanti bei discorsi

se davvero tu hai pensato anche solo per un attimo che la politica (per la quale io nutro molto rispetto) abbia qualcosa a che fare con i bei discorsi (che certo non ci sono mancati ultimamente), hai commesso tu un errore di valutazione. I bei discorsi, per non dirne che una, non costano niente, mentre la politica costa sempre molto e un costo inevitabile, eterno e onnipresente ne è proprio l'ingestione di minestre inappetibili. È sempre stato così.

Anonimo ha detto...

Se ci soffermiamo sempre e solo sulla "solita minestra" hai raggione, ma questa volta ce la possibilità di scegliere altro, che sarà magari sempre una minestra, ma almeno possiamo cambiare e buttare via quella "solita minestra".

lillo ha detto...

dici il movimento 5 stelle?