Per chiudere il profluvio di post che, per festeggiare, ho caricato oggi sul blog, ho pensato che mancasse una solo una bella canzone. All’inizio mi ero indirizzato verso Songs: Ohia, gruppo americano il cui leader, Jason Molina è morto sabato scorso a 39 anni. Poi mi sono detto che preferivo qualcosa di meno funereo, e così a Molina dedicherò di sicuro un post nei prossimi giorni e invece oggi scelgo il pezzo di un altro un po’ artista.
John Martyn, di cui ho già pubblicato qualcosa in passato, appartiene a quella rara specie di artisti che attingono la propria arte direttamente dal cielo. Alla stessa specie di gente come Nick Drake, Tim Buckley o David Crosby. A differenza loro, Martyn si è sempre preso un po' meno sul serio e questo gli ha permesso nel tempo di mantenere l'equilibrio, di tenersi al di fuori di certe spinte autodistruttive che invece hanno rovinato gli altri. La qualità del suo lavoro resta comunque eccelsa. E tale miracoloso equilibrio fra scanzonata ironia e profondità del cuore ci sia sempre da esempio.
John Martyn, di cui ho già pubblicato qualcosa in passato, appartiene a quella rara specie di artisti che attingono la propria arte direttamente dal cielo. Alla stessa specie di gente come Nick Drake, Tim Buckley o David Crosby. A differenza loro, Martyn si è sempre preso un po' meno sul serio e questo gli ha permesso nel tempo di mantenere l'equilibrio, di tenersi al di fuori di certe spinte autodistruttive che invece hanno rovinato gli altri. La qualità del suo lavoro resta comunque eccelsa. E tale miracoloso equilibrio fra scanzonata ironia e profondità del cuore ci sia sempre da esempio.
1 commento:
Solid air va oltre il tempo, è sempre un bell'ascolto.
Apprezzo molto anche questa vena festaiola odierna.....
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