sabato 2 marzo 2013

questo non è un paese per vecchi


Blade Runner. Roy Batty e Pris, due androidi fuggiti da Marte, si sono rifugiati in casa del progettista genetico J.F. Sebastian, un innocuo venticinquenne affetto da una malattia che ne ha anticipato l’invecchiamento. Il progettista, riconoscendone la diversa natura a causa della loro bellezza e perfezione, chiede loro di mostrargli qualcosa di speciale. Pris gli risponde: “Io penso, Sebastian, pertanto sono”, rimarcando in questo modo la propria dignità di individuo.
Quello descritto da Blade Runner è un mondo affetto dalla vecchiaia e dalla malattia, corrotto e stanco, che vive in una oscurità senza uscita in cui l’uomo è destinato a dibattersi prima dell’inevitabile fine. Gli unici esseri sani, giovani e forti, sono gli androidi, asserviti o temuti come nemici da eliminare appena cominciano a dimostrare di avere sentimenti. Ma nessuno può salvarsi da tanta corruzione, e anche chi non muore è costretto alla paura, a fuggire senza pace per nascondersi. Due sono le grandi metafore evidenziate dal film. La prima, post sessantottina, è che nessuno sopporta la giovinezza se lasciata libera di essere, di agire senza censure, e la condanna. La seconda è che i ricordi, di qualsiasi natura siano, sono tutto ciò che abbiamo, cagionevoli quanto noi.
Ci ho pensato in questi giorni, dopo le dimissioni del Papa, che lascia perché si sente vecchio e troppo stanco per affrontare i problemi del mondo attuale ma anche, viene da aggiungere, la corruzione presente in Vaticano, i suoi enormi e occulti giochi di potere. E poi per il caso Pistorius, l’omicidio da parte di un uomo giovane ma “non perfetto” della donna perfetta che amava: come in Blade Runner (nomignolo di Pistorius) l’atleta decide di eliminarla, non reggendo il confronto con lei, con il suo grado perfezione e con la libertà che reclama.
Ci ho pensato durante le ultime elezioni quando, di fronte ai tanti che accordano la loro fiducia a Berlusconi, in molti hanno reclamato per la vecchiezza (e l’implicita corruzione) di un paese incapace di guardare in avanti e ancora legato ai propri insani ricordi. A conti fatti, però, il 25% degli italiani si sono astenuti dalle urne e il partito più votato è stato Cinque Stelle. Non sappiamo a questo punto se tale fiducia porterà alla soluzione dei problemi o affosserà del tutto l’Italia. Il punto è un altro.
Per troppo tempo le forze di potere hanno creduto che i propri elettori fossero degli androidi, macchine da voto con sentimenti elementari e facilmente manovrabili. Ora, molti degli androidi si sono rifiutati, in nome della propria dignità di pensanti, di fare quel qualcosa di speciale che gli veniva richiesto “per il bene del paese”, cioè votare ancora una volta i vecchi che per anni lo hanno corrotto. L’istinto vitale ha prevalso sulla paura del futuro. La rabbia sulla ragione. Lo spirito di rivolta sul calcolo delle opportunità. Tutto è incerto, ma qualunque cosa si pensi dei risultati, questo non è più un paese per vecchi.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

"Ma gli androidi sognano pecore elettriche?" è il romanzo da cui è stato tratto il GRANDE "Blade Runner".
La realtà descritta nel romanzo è lo specchio decadente e deforme della nostra: dietro la necessità fasulla di prendersi cura degli animali, si nasconde la bramosia di possedere uno status symbol. Gli umani appaiono "disumani", freddi, in crisi esistenziale e di coppia e necessitano della "scatola empatica" per ritrovare un po' di serenità. I pochi, cinici rapporti sociali escludono i diversi come Isidore (Sebastian), l' unico a provare sentimenti come compassione e simpatia. I Droidi non sono dissimili agli uomini, difficilmente individuabili anche dal test, meno "romantici" rispetto al film. E Mercer, il dogma, è l' abbaglio collettivo. Strano, però, che Isidore ottenga da lui dei segni concreti, come il ragno, e delle risposte...Forse significa che la fede è qualcosa di irrazionale? Forse.....

Philip k. Dick ed io concordiamo con la tua analisi. Già, "Non è un paese per vecchi", e come direbbe Dude Lebowski:

"Merda che è venuta a galla [...] Allora adesso sapete della merda venuta a galla, e... Quindi..."

Francesca

sergio pasquandrea ha detto...

questo non è più un paese per nessuno, Antonio

lills ha detto...

era la risposta alternativa

amanda ha detto...

"quoto" (come detesto quoto!) sergio

lillo ha detto...

quoto, ergo sum :)

marian. ha detto...

e sia! se finiremo tutti nella fossa che vada così anche per loro, i vecchi, quelli maledetti, quelli che si sono vergognati di chi sono e hanno fatto di tutto per essere altro, per non sembrare poveri.
Chissà se l'Italia si è mai ripresa dalla fame del dopo guerra. Forse quei grassoni e corrotti che ancora ci governano, che ancora il padreterno non se li chiama, sono i figli arricchiti di quella povertà, i figli che si sono vergognati a tal punto di quanto erano poveri da diventare corrotti, corruttibili e corruttori. Forse è arrivato il declino, come avviene in ogni civiltà storica; persino i Romani furono sostituiti da nuove forme di civiltà. Magari a questo giro tocca di nuovo all'Italia.
Se invece è il tempo dei droidi pensanti ed emozionati, meglio! Il cambiamento porta sempre qualcosa di buono. Bà...