giovedì 30 maggio 2013

dark eyes

[…] Alcuni anni prima, a New York, (Arthur) Baker mi aveva aiutato a produrre Empire Burlesque. Tutte le canzoni erano già mixate e finite, solo che Baker insisteva che alla fine del disco avremmo dovuto mettere una canzone acustica, così da portare il tutto alla giusta conclusione. Ci riflettei. Aveva ragione, ma non avevo niente sottomano. La sera che finimmo l’album gli dissi che avrei visto cosa potevo tirar fuori, e che ne capivo l’importanza. Stavo al Plaza Hotel sulla 59th Street. Al mio ritorno era passata la mezzanotte, avevo attraversato l’atrio ed ero diretto ai piani superiori. Appena uscii dal’ascensore vidi una ragazza squillo venire verso di me nel corridoio, capelli biondo pallido e cappotto di volpe, scarpe dai tacchi alti, fatte apposta per lacerare un cuore. Aveva cerchi blu intorno agli occhi, un ombretto nero, occhi neri, l’aspetto di una che è stata picchiata e ha paura che verrà picchiata di nuovo. In mano teneva un bicchiere di vino color cremisi e porpora. “Muoio di sete” disse mentre mi passava accanto nel corridoio. La sua bellezza non era fatta per questo mondo. Povera disgraziata, condannata a percorrere quel corridoio per mille anni.

Più tardi, quella stessa notte, mi sedetti a una finestra che dava sul Central Park e scrissi Dark Eyes. La registrai la sera dopo con la chitarra acustica e nient’altro, ed era quello che ci voleva. Adesso l’album era finito.

(Bob Dylan)

3 commenti:

lillo ha detto...

il pezzo che ho citato viene da "chronicles volume 1", autobiografia di dylan, mentre le scene del video sono riprese da "i'm not there", regia di todd haynes, un film liberamente ispirato alla vita di dylan.

Anonimo ha detto...

http://youtu.be/RfRisJHYFGU


Francesca

lillo ha detto...

molto bella, non la conoscevo..