martedì 18 febbraio 2014

brace

Sono due badanti e ogni sera, all’angolo fra la bottega del fruttivendolo e la vecchia pescheria, si incontrano per fumare insieme l’ultima sigaretta della giornata e scambiarsi poche parole di conforto nella loro lingua madre. Hanno meno di trent’anni e stanno lì in tuta e pantofole, riparate dal vento, ridono piano, e quei suoni indecifrabili sono pronunciati a fil di labbra, con tatto e cautela estremi, quasi fossero preziosi vasi di terracotta pieni di brace, che si passano a turno per riscaldarsi.

5 commenti:

hzkk ha detto...

quanto sono belli i tuoi microracconti

amanda ha detto...

poesia

sergio pasquandrea ha detto...

eh, le badanti che fanno andare avanti il paese.
un'anziana signora amica dei miei ne aveva una rumena che era formidabile.
la padrona di casa non vedeva l'ora che la signora morisse, per poter vendere o affittare l'appartamento, quindi ogni volta che incrociava la badante le chiedeva: "come sta la signora? che fa, muore", e lei, di rimando: "non lo chieda a me, lo chieda al Padreterno, che lui lo sa".

albafucens ha detto...

è bellissima Lillo
sembra di essere lì, tanto sono belle e forti le immagini che suscitano i versi, mi piace come sai dare voce, colore, vita alle parole, come descrivi piccoli "intensi" attimi di vita

lillo ha detto...

grazie :)