Ho pietà della povera Fallaci
la cui parola vale meno di niente
senza più capacità di difesa
da chi la adula e la offende.
Quanto vale il pensiero svalutato
di un’assente – pensiero che non vede 
più il presente? Vale meno di niente. 
E che sia savia o matta che importa? 
Lei è morta. Indistinta sul vetro 
moscerino spiaccicato nella corsa
ridotta a uno sputo a una macchia 
senza storia che non sia rancore.
Ma la sua diversità è sua persino nell’errore. 
Potesse ribadire a chiara voce: 
«Anch’io sono vissuta – ricordate! – 
proprio come voi: una donna armata 
del mio cuore del mio nome 
e poco altro» forse farebbero attenzione
pronunciando/denigrando le parole 
di un cuore non loro.
 
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