Scrive Pablo Neruda: «La poesia è un atto di pace. La pace costituisce il poeta come la farina il pane». Capisco le loro buone intenzioni, ma la poesia, per come la pratico e so, e sa lo stesso Neruda, è una continua dichiarazione di guerra. Contro la stupidità, la banalità e la mediocrità di tutte le facili soluzioni. È un continuo stare all’erta nel buio, ed anche la paura stessa del buio. Chi scrive poesie non dorme mai, vi assicuro. E quando dorme, sogna. E non sogna il pane che si farà corpo, ma la parola che griderà i peccati del mondo, come vino e sangue in remissione dei peccati.
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