«Il popolo più analfabeta, la borghesia più ignorante d’Europa». Cinquant’anni dopo ho perso il conto di quanti mi hanno ridato indietro un libro e detto: «No, io non leggo, non ho tempo», oppure mi hanno ridato indietro un libro e detto: «Adoro leggere, ma la poesia non tanto la capisco…». Credo ci siano più lettori di poesia in Groenlandia, fra le foche, che in Italia. Poi certi vanno in piazza, a sentire Benigni e mi dicono orgogliosi: «Però quel Dante lì, come mi piace». E non sai mai se intendono Alighieri o si confondono con Dente. La divina Commedia di Dente, vi giuro che è possibile. Viva il giorno dei morti.
3 commenti:
in Groenlandia nella lunghe notti una poesia scalda più di una pelliccia, o finisce di ammazzarti ;)
Viva il giorno dei morti
«L'è el dì di mort, alegher!», per citare un grande poeta del Novecento che probabilmente conosci, Delio Tessa, ma se non lo conosci corri a leggerlo che è fatto per piacerti.
amanda :D
marco, conosco tessa dall'antologia di mengaldo, ma non ho mai letto un libro interamente suo. lo cerco :)
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