Ci osservano, tutte le sere dall’esterno attraverso la finestra che confonde i profili coi nostri riflessi mentre ceniamo, come se fossero qui con noi mentre sorseggiamo una tisana prima del sonno.
Lo sono, ma in un modo speciale, dal punto preciso che hanno scelto per guardarci e non vorrebbero mai modificare nemmeno a un nostro invito, un punto alla perfetta distanza dal cuore, lì oltre la finestra nel primo freddo dell’inverno, liberatorio.
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